Dalla guerra ai campi da calcio, Shaymaa corona il suo sogno alla Zanconti
Dal l’orrore della guerra in Siria ai campi da calcio della Gsd Mario Zanconti di Treviglio...Shaymaa ha realizzato un sogno grazie alla generosità della sua allenatrice, delle compagne e della società.
Era il 2012 quando la bimba, che oggi ha 14 anni, venne ferita dalla scheggia di una bomba che le si conficcò nei polmoni
mentre giocava in cortile: la corsa in
ospedale, da cui è stata dirottata in un’altra struttura distrutta però da altre bombe, la peregrinazione per anni in campi profughi libanesi, senza avere risorse per poter pagare l’intervento chirurgico necessario ad asportarla. Infine l’arrivo in Italia l'anno scorso,grazie all’ incontro con la volontaria albanese di «Operazione Colomba» Elona Aliko, da 20 anni in Bergamasca. I medici del PapaGiovanni XXIII di Bergamo le hanno levato la pericolosa scheggia e Shaymaa con mamma, papà e tre fratelli è stata poi accolta a Caravaggio.
Nemmeno il tempo di conoscere la nuova realtà ed è arrivatala pandemia, con il lokcdown e tutto il resto. Che bello poter indossare lamaglia di una squadra e correre dietro a un pallone con le compagne su un prato verde, deve aver pensato... e così a settembre ha bussato alle porte della società trevigliese.«Ha chiesto informazioni per poter giocare con noi ma non aveva la possibilità economica perfarlo e così ho pensato di organizzare un evento con “Imperial Life”, una ditta che opera nel settore salute e benessere con cui avevo già collaborato in passato per
raccogliere fondi ha spiegato Francesca
Villani, rivoltana responsabile del settore
giovanile femminile e allenatrice della
squadra - un mese fa abbiamo messo in
piedi una serata di presentazione dei
prodotti senza obbligo diacquisto nel locale del centro sportivo di Casirate che gestisco, il “Bar code 7.8”,e con l’assegno ricevuto ho provveduto all’iscrizione e all’acquisto della divisa». Un regalo che è arrivato proprio il giorno del compleanno della ragazzina. E una mano è arrivata anche dalle nuove amicizie strette grazie al calcio.«La famiglia di una sua
compagna di squadra le ha regalato gli
scarpini e altri genitori la portano a casa e la vanno a prendere»ha aggiunto Villani. Shaymaa gioca in porta e domenica scorsa ha preso parte da titolare alla sua prima partita contro l’Osa di Sesto San
Giovanni, un'emozione indescrivibile. E
non importa se non si è conclusa con una
vittoria, perché coni guantoni in mezzo ai
pali c’era lei, che si porta dentro i drammi del passato ma che caparbiamente affronta il suo presente con lo sguardo verso ilfuturo.«È un'adolescente molto educata e riservata- ha concluso la sua allenatrice -le mancano ancora i parastinchi, li recupereremo. Certamente fare sport la sta aiutando a interagire con altre ragazze della sua età e a esprimersi meglio nella nostra lingua».Ancora una volta lo sport si rivela dunque un mezzo perfavorire l’aggregazione
e l’integrazione.«Ci ha molto colpito la
generosità e la disponibilità immediata che abbiamotrovato -ha commentato Chiara Tadolti,volontaria caravaggina del “
Comitato accoglienza”coordinato dalla
Caritas cittadina Quando ha espressoil
desiderio digiocare a calcio Shaymaa ci ha stupito ed ècominciata la ricerca di una
società vicina. Lei è coraggiosa, ambiziosa e vuole imparare, s’impegna molto a scuola e quando comincia qualcosa laporta fino in fondo. Visti i trascorsi molto pesanti è un po’ diffidente ma l'ambiente che ha trovato le ha regalato serenità e ha sempre voglia di andare agli allenamenti.
Dopoguerra, campoprofughi e Covid finalmente fa qualcosa per svagarsi».E davvero ne ha bisogno.
Monia Casarotti
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